Sin da bambina amavo osservare la natura e immergermi completamente in essa. Al tempo vivevo con i miei genitori in una piccola città umbra situata vicino a un corso d’acqua. Nei pomeriggi estivi trovavo spesso una scusa per correre verso la parte più selvaggia del piccolo fiume per ascoltare l’acqua che scorreva; chiudevo gli occhi e ascoltavo il rumore provocato dalle piccole cascate, l’acqua sembrava volesse non smettere mai di correre in avanti. Ricordo chiaramente che quando mi trovavo lì, il mio cuore si riempiva di gioia e una pace dei sensi mi invadeva. Allora mi sedevo sulla sponda del fiume, accovacciata a osservare: a volte passava qualche ramoscello, a volte una foglia e la forza dell’acqua li trasportava da una riva all’altra e spesso li seguivo fino a non vederli più. Oggi da adulta ho capito ciò che mi affascinava di questo semplice gioco, era con quanta serenità e risolutezza il tutto fluiva senza resistenza. Tutto era felice di andare nella direzione della natura, nulla si opponeva a essa. Si percepiva una grande certezza di giustizia che nulla poteva andare storto. La magia si interrompeva quando venivo chiamata da lontano da qualche amichetto o dai miei genitori e di corsa tornavo a giocare con loro, lasciandomi alle spalle il fiume e il suo fruscio ristoratore. Durante tutta l’estate ero felice di svegliarmi la mattina e poter correre al fiume anche solo per 5 minuti e ogni volta a occhi aperti o chiusi ascoltavo quei suoni, se capitava anche qualche uccellino che cinguettava, era veramente come essere in paradiso. Sono cresciuta da ragazza ribelle che cercava le verità tra i libri di filosofia, ma l’adolescenza cittadina mi ha portato verso un’altra strada e alla scuola superiore ho scelto di studiare lingue, mentre all’Università Sapienza di Roma Marketing e Comunicazione, specializzandomi poi in comunicazione Multimediale. La comunicazione e la pubblicità erano ciò che amavo studiare e l’organizzazione di eventi culturali era quello che avrei voluto diventasse il mio lavoro futuro. Mi sono laureata a Roma e vivere in questa metropoli mi ha permesso di valutare diversi stili di vita. Alla fine dell’Università ero bisognosa di ritrovare la natura e non ho esitato a tornare in Umbria dove il verde, la calma e la natura la fanno sempre da padroni. Appena tornata da una città come Roma, mi sono sentita subito spaesata e in preda a una crisi che sembrava non terminare e così mi sono avvicinata al Buddismo. Ho praticato con la comunità Soga Gakkai della mia città per qualche anno ed è stato incredibile vedere quanto fosse potente una preghiera cantata in gruppo, quanta gioia potesse entrare nel cuore cantando i mantra buddisti e praticando quotidianamente il mantra Daimoku – Nam Myoho Renge Kyo. Mi trovavo a casa dei miei genitori, mentre praticavo ho avuto una specie di illuminazione. Ero seduta a terra a gambe incrociate a occhi chiusi e recitavo il mantra buddista quando mi è tornata in mente l’immagine del fiume e una voglia irrefrenabile di tornare in quel luogo. Nei giorni a seguire non ho mai smesso di pensare ai miei momenti preziosi trascorsi da sola in quel fiume e a oggi posso chiaramente dire con fermezza che quello fu per me l’inizio istintivo della pratica della meditazione. In quel periodo sono stata purtroppo sopraffatta da brutte notizie, mio padre si era ammalato e da lì a qualche anno non sarebbe più vissuto in questo mondo, la depressione e la sofferenza presero il sopravvento. Ho imparato che nulla succede per caso, la sua malattia, la mia sofferenza mi portarono a isolarmi e a rinchiudermi in percorsi di meditazione profonda, lasciando completamente la religione buddista. Ho frequentato corsi di avanzamento spirituale alla ricerca della felicità, in particolare: “la sofferenza e lo sradicamento dell’ego, risveglio e miracoli, l’arte della vita, come accettare la sofferenza e come aiutare l’altro” con maestri che risiedono a Tenerife, Tommy e Fiamma, marito e moglie. Per 7 anni ho frequentato le meravigliose e rigeneratrici Isole Canarie e i miei insegnanti, ai quali molto sono grata, partecipando ai loro seminari settimanali più volte l’anno e spesso completamente in silenzio per intere settimane. Stavo cercando un modo per aiutare mio padre, che si è sempre rifiutato di partecipare o di ascoltare queste nuove pratiche, ma in realtà io stavo formando me stessa, stavo indagando nel mio cuore e mi stavo conoscendo profondamente. Grazie a questo percorso durato 7 anni ho potuto fare viaggi meravigliosi. Viaggiare è sempre stato parte integrante della mia vita, mio padre era un agente di viaggio e mia madre lavorava con lui. Ho visitato tutti i continenti del mondo e sin da piccola ogni 2 mesi partivamo in viaggio a visitare qualche luogo, vicino, lontano o oltreoceano. L’Africa, l’Asia, le capitali europee, Parigi, Londra, Amsterdam, Copenaghen, ma anche Bali e la Nuova Zelanda, Las Vegas, Toronto, il Colorado… e molti altri. Il viaggiare mi ha dato l’opportunità di credere nelle persone e di osservare molte culture diverse, restando a volte amareggiata, altre totalmente innamorata. La musica è sempre stata una grande compagna di vita. Il primo regalo richiesto ai miei genitori è stato uno stereo e da quel giorno il volume non è mai stato basso. Adoravo ballare in camera a musica altissima già da bambina, crescendo ho sempre cercato concerti e festival di musica che da grande ho scoperto essere definita: elettronica. Confermando che nulla accade per caso, un pomeriggio con un gruppo di amici abbiamo deciso di organizzare, per l’anno successivo, un festival con artisti internazionali, abbiamo chiesto al comune il permesso di utilizzare l’auditorium della città e altri luoghi nascosti per qualche concerto. Era il 2004, il “Dancity Festival”, così lo avevamo chiamato, è stato riorganizzato ogni anno crescendo di pubblico, di fama e di artisti fino al 2018. È stata l’esperienza più bella della mia vita, organizzare e ascoltare concerti di quel calibro nella mia città. Il Dancity festival è stato paragonato ai famosi festival di musica elettronica Sonar e Primavera Sound. Che soddisfazione! È arrivato il giorno in cui mio padre mi ha detto che non avrebbe vissuto a lungo e mi ha affidato importanti incarichi imprenditoriali al posto suo. Tra questi, quello il più importante è stato prendermi carico della gestione dell’albergo 4 stelle luxury & spa di famiglia. Con piacere e passione mi sono messa in gioco e dal 2007 abbiamo raggiunto grandi risultati, sia a livello di soddisfazione del cliente, sia a livello economico, nonostante le varie crisi economiche succedutesi e la pandemia che ci ha rallentato. La formazione del personale qualificato è stato il mio punto di forza, oltre alla conoscenza del marketing e della comunicazione che avevo studiato all’Università. L’hotel, dopo la mia famiglia, è ancora il mio progetto più grande: creato, mantenuto e adorato. Dal 2016 mi sono occupata di gestire grandi eventi e gruppi turistici per l’agenzia di famiglia, questa esperienza mi ha aiutata a comprendere l’importanza del turismo sostenibile e mi ha spinto a organizzare viaggi e seminari in tutte le parti del mondo, con lezioni di Yoga annesse o esperienze per il benessere della persona. D’altronde la mia tesi di laurea specialistica riguardava L’Ecoturismo in Costarica e in Antartide. Il periodo lavorativo era stato molto intenso, avevo bisogno di ritrovare una pratica meditativa e ho iniziato subito a praticare Yoga in palestra, per la precisione Hatha Yoga con il mio insegnante americano. Era divertente e rilassante, ma stavo accorgendo che mancava qualcosa. La svolta è arrivata via mail, una cara amica mi aveva scritto: “Diventa insegnante di Kundalini Yoga”. Avevo praticato questa disciplina al centro Yoga della mia città a settimane alterne ed ero rimasta colpita dall’esercizio fisico, dai mantra musicali che entravano dritti al cuore, ma soprattutto dalle meditazioni che venivano affiancate a ogni lezione. Avevo trovato la mia strada nello Yoga, dall’iscrizione alla prima lezione era passata meno di una settimana e lì avevo conosciuto i miei insegnanti Siri Ram Kaur e Sotantar Singh, anche in questo caso marito e moglie. È stato subito amore a prima vista con lo Yoga e le relative pratiche. Il Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan è empatico e gli esercizi arrivano attraverso la determinazione a sciogliere molti nodi sia fisici che emotivi, è per questo che ho riconosciuto questa pratica come quella adatta a me. Dal termine di quel corso professionalizzante sono diventata insegnante di Kundalini Yoga e insegno regolarmente online ad adulti, adolescenti e famiglie.Devi Taran Kaur
Elisa Cesarini
La mia storia
La bambina è diventata donna
Il buddismo
Tenerife e l’isola Gratiosa
I viaggi
Organizzazione di Festival di musica elettronica
L’hotel e l’agenzia viaggi
Insegnante di Kundalini Yoga
La famiglia, la donna
Aiuto le donne in gravidanze, le neo mamme e neo papà, le coppie che vogliono migliorare il rapporto con se stessi e che vogliono essere sicuri e preparati a crescere i propri figli in modo presente e consapevole, che vogliono essere incoraggiati, consigliati, sostenuti su tutti gli aspetti del “fare” la mamma e il papà sia a livello pratico che emozionale per se stessi, per i propri figli e nei confronti dell’amato/a e della famiglia. Evitando di vivere una quotidianità basata sulla paura dell’incertezza e con il peso della responsabilità per evitare errori che possano compromettere una sana e serena educazione.
E’ un grande e fantastico percorso di ricerca personale e miglioramento di vita, sia a livello fisico, sia mentale, sia spirituale per tutti coloro che vogliono vivere questa avventura che è la maternità e la paternità in consapevolezza.
Non potrei non accogliere tutti coloro che necessitano di una guida in questo percorso, così sono nate i percorsi individuali, e i corsi di gruppo on line e in presenza, corsi e percorsi mirati alla persona che aiutano, sostengono e migliorano ogni aspetto della propria vita.
Contattami!
Con affetto,
Elisa